La sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) rappresenta uno dei più comuni disordini endocrini in età riproduttiva che colpisce dal 6-8% delle donne
Sintomi dell’ovaio policistico: aumento dei peli, in zone dove di solito alle donne non crescono, come ad esempio sul viso. Ciclo mestruale inesistente o irregolare. Scarso assorbimento del glucosio cellule, che resta nel sangue trasformandosi in grasso e provocando debolezza e spossatezza. Infertilità.
Non esiste una definizione della PCOS universalmente accettata, e ciò ha generato molta confusione sia in fase di diagnosi che nella sperimentazione clinica.
Nel 2003 il gruppo di studio sulla PCOS formato dalla Rotterdam ESHRE-European Society of Human Reproduction and Embryology e dall’ASRM-American Society for Reproductive Medicine ha stabilito che per la diagnosi occorre il manifestarsi di almeno due tra i sintomi citati. Il quadro clinico varia nel corso della vita delle pazienti: nelle donne più giovani si manifestano irregolarità mestruali, irsutismo e acne; nelle donne più mature si presentano spesso diabete, aborti spontanei e ipertensione.
Squilibri ormonali e infertilità
La PCOS insorge in età puberale e nella metà dei casi il fattore genetico è preponderante. Il sintomo più comune è quello dell’irregolarità mestruale Gli altri sintomi, cioè i disturbi endocrinologici, sono l’iperandrogenismo e l’obesità. Inoltre si presentano disturbi metabolici, quali intolleranza al glucosio, diabete mellito, aumento del colesterolo e trigliceridi nel sangue, rischio di coaguli nel sangue, problemi cardiovascolari e ipertensione.
Tutta la sintomatologia è una reazione a catena, ma non si conosce il fattore scatenante. Nelle donne che soffrono di PCOS sono affette da un forte squilibrio a livello degli ormoni sintetizzati a carico dell’ipofisi. Si tratta dell’LH e dell’FSH, che concorrono alla produzione di testosterone e a un buon funzionamento delle ovaie. Tale squilibrio ormonale genera spesso un eccesso di peli in varie parti del corpo: il labbro superiore, il mento, il solco intermammario, gli avambracci, la pancia, le cosce e le gambe. Inoltre, provoca acne, caratterizzata da comedoni, e più raramente alopecia.
In assenza dello stimolo ormonale, inoltre, il processo ovulatorio non può avvenire. I follicoli ovarici contenenti l’ovulo dovrebbero rompersi, seguendo il proprio corso verso le Tube di Falloppio e l’utero, ma ciò non accade, anzi continuano ad aumentare di volume provocando le cisti follicolari, visibili con un’ecografia transvaginale, le quali normalmente si riassorbono in qualche settimana.
L’assenza di ovulazione cronica, tipica della PCOS, è causa di infertilità femminile, con una riduzione delle probabilità di gravidanza e un aumento della possibilità di aborto spontaneo.
Trattamento
L’attuale approccio terapeutico fa sì che ci si concentri sul disturbo. La terapia, quindi, può essere volta alla cura dell’irsutismo, alla regolazione dei cicli mestruali e all’induzione dell’ovulazione nelle pazienti che desiderano una gravidanza.
Gli scompensi a livello fisico causati dalla PCOS influiscono anche sulla sfera emotivo e psicologica: umore, sbalzi ormonali, scarsa autostima. In alcuni casi si manifestano crisi d’ansia e depressione. A tal proposito esistono associazioni in tutto il mondo che offrono supporto medico e psicologico: PCOS-Italia, LotusFlower – che volendo invia periodicamente una newsletter con delle ricette, la PCOS Awareness Association, la PCOS Challenge: The National Polycystic Ovary Syndrome Association, e così via. Tutte con l’obbiettivo di far sentire meno sole le donne affette da PCOS e dar loro la forza di portare avanti tutti quegli accorgimenti che nel breve termine possono sembrano poco inutili (che sarà mai un pezzetto di cioccolata?) ma nel lungo periodo danno i loro risultati.